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"Il testo di Candido Proietti per rievocare i ricordi della sua fanciullezza è da considerare uno spedito compendio di episodi, di scenette paesane ancorate alla concretezza del mondo contadino nel corso degli anni Trenta ed in perfetta sintonia con gli usi, le abitudini, le divagazioni, gli arguti caratteri degli stravaganti borghigiani. Un calibrato insieme di preziose memorie narrate in forma snella, priva di esaltazioni retoriche o di astruse congetture descrittive, che riescono a stimolare il conseguente raffronto fra le briose vicende del passato e la deprimente monotonia dei giorni nostri".